Esame avvocato: anche noto come “Esame di stato per l’abilitazione alla professione forense”, è l’esame che consente di diventare avvocato a chi abbia i requisiti per accedere a questa professione.

Requisiti per l’esame di avvocato e presentazione della domanda

Per poter accedere all’esame di avvocato è necessario essere in possesso della laurea in giurisprudenza e avere terminato la pratica forense (che ad oggi è di 18 mesi, in passato era di 24 mesi). La conclusione della pratica viene attestata dall’ordine presso cui la stessa è stata svolta mediante il rilascio del c.d. certificato di compiuta pratica per l’ottenimento del quale rimando ai siti dei singoli ordini forensi sul territorio.

La domanda per la partecipazione all’esame di avvocato deve essere inviata telematicamente tramite apposito portale del ministero della giustizia (https://concorsi.giustizia.it/esameavvocato/) entro il termine che varia di anno in anno. Di norma il termine di scadenza per la presentazione della domanda per la partecipazione all’esame di avvocato è a metà novembre, ma questa regola può subire eccezioni (come è accaduto nel 2020 anno in cui, a causa della pandemia è stato posticipato al 12 febbraio 2021).

esame avvocato

Esame avvocato: come funziona

L’esame di avvocato si articola in due prove che i candidati devono sostenere a distanza di quasi un anno l’una dall’altra. Le prove sono: una scritta e una orale. A quest’ultima, accedono solo coloro che hanno superato gli scritti. Gli scritti di norma si tengono a dicembre mentre gli orali, di norma, iniziano a settembre e proseguono fino all’esaurimento dei candidati da interrogare (nelle corti di appello più grandi anche fino a febbraio/marzo).

Le prove scritte si articolano in tre diverse prove, che si svolgono in tre giorni consecutivi:

  • il primo giorno, al candidato è richiesto di redigere un parere scritto in materia di diritto civile, scegliendo tra due diverse tracce;
  • il secondo giorno, al candidato è richiesto di redigere un parere scritto in materia di diritto penale, scegliendo tra due diverse tracce;
  • il terzo giorno, il candidato deve infine redigere un atto giudiziario, scegliendo tra i tre proposti: uno in materia di diritto civile, uno in materia di diritto Penale e uno in materia di diritto amministrativo.

La prova scritta dell’esame di avvocato al momento in cui viene scritto questo articolo può essere affrontata utilizzando i codici commentati con la giurisprudenza. Questi strumenti consentono al candidato di cercare la soluzione più corretta al problema giuridico proposto partendo dagli gli orientamenti interpretativi della giurisprudenza. Ovviamente avere a disposizione le massime giurisprudenziali in sede di esame consente anche al candidato di essere agevolato nella parte dell’esame in cui deve introdurre il funzionamento di un certo istituto giuridico.

L’uso dei codici commentati all’esame di avvocato certamente è di grandissimo aiuto per i candidati anche se, sarebbe sbagliato pensare che, solo perché si ha a disposizione questo genere di supporto, l’esame di avvocato si possa “improvvisare” e cioè affrontare senza studiare nulla.

Peraltro l’uso dei codici commentati è “appeso a un filo” ormai da anni…

Riforma esame avvocato

Con la legge n. 247/2012 era stato previsto che, a partire dalla sessione d’esame 2015, i candidati avrebbero potuto svolgere gli esami con il solo ausilio di testi di legge, senza commenti né citazioni giurisprudenziali. In altri termini avrebbero potuto entrare in aula solo i codici “nudi” quelli senza giurisprudenza.

L’entrata in vigore della novità è stata rinviata di anno in anno e, attualmente, è prevista per il 2022, con la conseguenza che i codici commentati sono ancora ammessi.

Come spesso accade in Italia le cose provvisorie sono quelle che durano più a lungo… difficile è quindi dire se dopo il 2022 ci sarà un’ulteriore proroga o meno. Quello che è certo è che ormai da moltissimo fronti arrivano pressioni perché l’intero percorso che porta all’accesso alla professione forense sia profondamente riformato.

Il problema di fondo è che si scontrano due fazioni:

  1. da un lato gli aspiranti avvocati che vorrebbero accedere alla professione nel modo più semplice e breve possibile senza dover sostenere prove d’esame che spesso sono scarsamente aderenti con quella che è la realtà della professione (questa fazione vorrebbe almeno due sessioni d’esame l’anno, meno materie da portare all’esame e l’abolizione della prova orale)
  2. dall’altro lato gli avvocati, soprattutto quelli più anziani, che sono arrivati a fare questa professione facendo una facoltà di legge molto più selettiva di quella attuale, sottoponendosi alla pratica forense di due anni, quasi sempre gratuita e affrontando il vecchio esame di avvocato.

Queste due fazioni hanno interessi ben differenti ma entrambe concordano su un punto: il percorso che oggi conduce a diventare avvocato non rende il neoprofessionista realmente pronto alla professione ed è selettivo in un modo adeguato.

Per il momento le recenti ipotesi di riforma avanzate dalla fazione degli aspiranti avvocati o giovani avvocati sono naufragate pertanto difficile immaginare modifiche a breve termine.

Tempo fa ho affrontato il tema della riforma dell’esame di avvocato e la costante proroga della vecchia modalità di esame con i codici commentati. Lo ho fatto chiedendo l’opinione di un addetto ai lavori: l’Avv. Fabrizio Colli, mio amico, che da oltre 20 anni si occupa di formazione per studenti che devono affrontare la prova scritta con la sua scuola Ius&Law.

Sebbene il video risalga a qualche anno fa, a causa della continua proroga della riforma, è oggi ancora attuale. Peraltro non mi sono limitata a cercare maggiori informazioni sulle possibilità di proroga per gli anni a venire, ho anche tentato di capire come secondo lui valga la pena affrontare lo studio qualora dovesse essere confermata la nuova modalità di esame avvocato senza codici commentati.

Se infatti si dovesse realmente passare alla modalità di esame senza codici commentati sarà ragionevole chiedersi come si dovrà affrontare lo studio, quanto tempo prima sia opportuno aprire i libri, se è indispensabile conoscere la giurisprudenza, se questo nuovo esame avvocato diventerà a tutti gli effetti assimilabile al concorso di magistratura…

Consigli esame avvocato

Come studiare per l’esame di avvocato?

Ho affrontato questo tema in tantissimi miei video, anzi a dire il vero ho dedicato una intera playlist al tema esame avvocato. In qui parlo tra l’altro di:

Come scegliere i codici commentati?

  • Quali corsi di preparazione per l’esame di avvocato scegliere
  • Quali sono i criteri di valutazione dell’esame avvocato
  • Come vengono corrette le prove
  • Come studiare la procedura (civile e penale) per lo scritto dell’esame avvocato
  • Come creare un calendario per l’esame orale di avvocato
  • come organizzare lo studio per l’orale di avvocato
  • quali manuali utilizzare per preparare l’orale di avvocato
  • Come fare l’inquadramento normativo nei pareri e negli atti
  • Come studiare la teoria per gli scritti di avvocato…

Su questo tema ti invito in particolare a guardare questo video:

Preparazione esame avvocato testi consigliati

Come ti ho spiegato anche prima, infatti, lo scritto dell’esame di avvocato, anche se per ora puoi usare ancora i codici commentati, non può essere affrontato senza studiare. Tantissimi reputano che nei codici commentati si possa trovare tutto pertanto non valga la pena studiare niente.

Questo è un grave errore perché è vero che sui codici commentati puoi tranquillamente trovare tutto, ma è altrettanto vero che quel qualcosa lo trovi se sai dove cercarlo.

Per questo motivo per la preparazione dell’esame di avvocato è necessario scegliere bene quali testi studiare. Lo studio che devi fare ovviamente non deve essere uno studio “universitario” perché il tipo di prova che ti aspetta non consiste nella semplice esposizione di un istituto giuridico.

Lo studio che devi fare è volto a risolvere un problema giuridico ben specifico (la c.d. questione giuridica), in sostanza una domanda a cui tu dovrai imparare a dare risposta. Una delle maggiori difficoltà che si incontrano quando si fa l’esame avvocato è proprio quella di capire quale sia la domanda che la traccia ti sta ponendo! Assurdo vero? Eppure è cosi… ne parlo ampiamente in questo video.

Tornando quindi alla questione di quali testi scegliere per la preparazione dell’esame di avvocato il mio consiglio è quello di orientarti su un testo che ti aiuti a farti delle domande e a darti le relative risposte; non solo cerca qualcosa che ti aiuti a fare ordine mentale e a destreggiarti al meglio tra le disposizioni del codice civile o penale che sia.

Dal momento che dei testi che avessero queste caratteristiche non erano semplici da trovare ho pensato di crearli io.  Si tratta di due manuali di diritto civile e di diritto penale pensati per la preparazione dell’esame di avvocato: li puoi vedere qui.

Videocorso Studiare Diritto Facile
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