Sei alle prese con Diritto dell’Unione Europea e ti sei imbattuto nello studio delle Direttive e Regolamenti?

Se stai cercando di capire quali sono le differenze tra queste due fonti normative dell’Unione Europea sei nel posto giusto!

Prima di addentrarci nel chiarire quali sono le differenze essenziali tra direttiva e regolamento ma soprattutto tra i concetti di efficacia diretta e applicabilità diretta facciamo un breve ripasso.

Regolamento comunitario: cos’è?

Un regolamento è un ATTO LEGISLATIVO VINCOLANTE. Deve essere applicato in tutti i suoi elementi nell’intera Unione europea.

I regolamenti si caratterizzano per tre elementi fondamentali:

  1. hanno portata generale, essendo indirizzati a tutti i soggetti giuridici comunitari (Stati membri e persone fisiche e giuridiche degli Stati stessi);
  2. sono obbligatori in tutti i loro elementi (questo ovviamente non vuol dire che il regolamento sia un atto necessariamente! Spesso accade che debba essere integrato con misure di esecuzione che possono essere adottate sia dalla stessa istituzione che ha emanato il regolamento, sia da un’altra istituzione comunitaria, sia dalle autorità nazionali);
  3. sono direttamente applicabili (si parla a questo proposito di DIRETTA APPLICABILITÀdel diritto comunitario). Rappresentano pertanto tipiche norme self-executing, cioè operanti senza atti di adattamento da parte degli ordinamenti statali.

    La Corte di Giustizia ha, con giurisprudenza costante, contribuito a delineare il significato della diretta applicabilità dei regolamenti, sottolineando l’illiceità di misure nazionali di trasformazione.

Schema SDF sul Regolamento Europeo

Facciamo un esempio di regolamento per capire meglio di cosa stiamo parlando:

Regolamento (UE) 2016/679 Il Regolamento (UE) 2016/679, anche noto come GDPR (GENERAL DATA PROTECTION REGULATION) è il regolamento relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati. Prevede disposizioni immediatamente vincolanti per lo stato; ad esempio all’art. 4 prevede che qualora il trattamento dei dati personali “sia basato sul consenso, il titolare del trattamento deve essere in grado di dimostrare che l’interessato ha prestato il proprio consenso al trattamento dei propri dati personali”. Questa disposizione non necessita di alcuna implementazione né definisce obiettivi da raggiungere si limita a dare un precetto chiaro e subito vincolante nell’ordinamento giuridico del singolo stato.

Puoi trovare esempi analoghi in tanti altri regolamenti dell’Unione Europea come ad esempio il Regolamento (UE) 2015/478, relativo al regime comune applicabile alle importazioni o il Regolamento (CE) n. 593/2008, sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali.

Che cosa si intende per direttiva?

Una direttiva è un atto legislativo dell’Unione Europea che stabilisce un obiettivo che tutti i paesi dell’UE devono realizzare. Tuttavia, spetta ai singoli paesi definire attraverso disposizioni nazionali come tali obiettivi vadano raggiunti.

Schema SDF sulla Direttiva Europea

La direttiva deve essere motivata e indicare un termine per la sua attuazione.

La direttiva non è direttamente vincolante, cioè non produce diritti ed obblighi che i giudici nazionali devono far osservare, ma hanno un’applicabilità mediata attraverso i provvedimenti che gli Stati intenderanno adottare. Questo di regola… ma come spieghiamo infondo tale principio subisce un’eccezione con le direttive self-executing!

La direttiva è adottata dal Consiglio e dal Parlamento secondo la procedura legislativa ordinaria o solo dal Consiglio secondo le procedure legislative speciali (in tal caso, il Parlamento dovrebbe acconsentirvi o essere consultato). Lo Stato italiano provvede annualmente al recepimento delle direttive attraverso l’approvazione della legge comunitaria, anche se possono essere adottate altre procedure in casi di necessità ed urgenza.

Facciamo qualche esempio per capire meglio cosa si intenda per direttiva:

  • Esempio 1: Direttiva sui diritti dei consumatori. Direttiva sui diritti dei consumatori dell’UE (Direttiva 2011/83/UE), che rafforza i diritti dei consumatori in tutta l’Unione, ad esempio eliminando spese e costi nascosti in Internet, ed estendendo il periodo entro il quale i consumatori possono recedere da un contratto d’acquisto.
  • Esempio 2: Direttiva in materia di contratti pubblici. Nel 2014 il Parlamento e il Consiglio hanno adottato un nuovo pacchetto sugli appalti pubblici, che comprende la direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici e la direttiva 2014/25/UE sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali. La Comunità ha adottato una legislazione volta a coordinare le regole nazionali, imponendo obblighi quali quelli riguardanti la pubblicazione dei bandi di gara e criteri imparziali per l’esame delle candidature.
  • Esempio 3: Direttiva in materia di gestione dei rifiuti. La Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti stabilisce un quadro giuridico per il trattamento dei rifiuti nell’Unione europea (Unione), studiato in modo da proteggere l’ambiente e la salute umana, sottolineando l’importanza di adeguate tecniche di gestione, riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti, volte a ridurre le pressioni sulle risorse e a migliorare il loro uso.

Direttive e regolamenti: le Direttive self-executing

Abbiamo chiarito che la direttiva vincola lo Stato membro cui si rivolge per quanto riguarda il risultato da raggiungere. In questo emerge la sua fondamentale differenza con i regolamenti comunitari.

Questa distinzione tende a sfumare quando si verifica una situazione particolare ovvero:

  1. La direttiva non sia recepita entro la scadenza del termine assegnato al singolo Stato per darvi attuazione
  2. La direttiva per sua natura (cioè per come ne sono formulati i precetti) sia suscettibile di avere efficacia diretta. Si parla in questo caso di direttive autoesecutive o self executing.

Quando si verificano queste due condizioni la giurisprudenza comunitaria ammette che tali direttive (chiamate autoesecutive o self executing), decorso il termine per il recepimento,  possano produrre effetti diretti negli ordinamenti interni, nella parte in cui prevedano obblighi precisi e incondizionati a carico dello Stato, creando pertanto, a favore dei cittadini, veri e propri diritti soggettivi tutelabili davanti al giudice nazionale. Tale efficacia diretta si sviluppa solamente in senso verticale (nei rapporti tra il singolo e lo Stato inadempiente) e non in senso orizzontale (nei rapporti tra singoli soggetti), e può comportare la responsabilità dello Stato per il mancato recepimento della direttiva con conseguente obbligo di risarcimento del danno subito dal singolo per effetto dell’inadempimento.

Direttive e regolamenti: Applicabilità diretta e efficacia diretta

Sembra quindi piuttosto chiara la differenza tra regolamento e direttiva… quello che può invece confondere è la differenza tra efficacia diretta e applicabilità diretta. Questi due concetti possono essere facilmente confusi ma vanno tenuti ben distinti se vuoi parlare di Direttive e Regolamenti, e soprattutto se vuoi sapere cos’è una Direttiva self-executing.

Una studentessa mi ha chiesto di fare chiarezza su questo argomento con un video; ho cercato, come sempre di farlo con il metodo Studiare Diritto Facile, quindi con massima sintesi e tanto pragmatismo.

In questo video oltre a chiarire quale sia la differenza tra Regolamento e Direttiva spiego in modo molto semplice che differenza ci sia tra efficacia diretta e applicabilità diretta.

Soprattutto quando incontri concetti giuridici tra loro molto simili o comunque tra cui potresti confonderti (questo è il caso della applicabilità diretta e della efficacia diretta nello studio di Direttive e Regolamenti quali fonti del diritto comunitario), ricordati di cercare degli esempi pratici che ti consentano di non limitare il tuo studio a uno sforzo mnemonico di astrazione. Quello che devi fare infatti è agganciare l’astratto diritto alla realtà. Solo così potrai avere le idee chiare; parlo molto dettagliatamente di questo nel mio manuale Studiare Diritto è impossibile se non sai come farlo che puoi trovare qui.

A questo punto non ti resta che dare un’occhiata a questo nuovo video:

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