Schemi di diritto: servono davvero?

Meglio schemi di diritto o riassunti?

Leggere tutto il libro e poi fare gli schemi: ha senso?

Ecco alcune delle domande a cui cercherò di rispondere con questo articolo dedicato interamente alla realizzazione di schemi di diritto, di qualsiasi diritto:

  • schemi di diritto amministrativo
  • schemi di diritto privato
  • schemi di diritto tributario
  • schemi di diritto commerciale
  • schemi di diritto amministrativo
  • schemi di diritto costituzionale.

Schemi di diritto: perché sono fondamentali

Gli schemi di diritto sono fondamentali in quanto questa materia è estremamente complessa e in costante evoluzione. Come spiego in questo mio video il diritto è “creato” da tre centri di potere molto spesso operanti senza coordinamento reciproco:

  1. il potere legislativo (es. leggi)
  2. il potere esecutivo (es. regolamenti, provvedimenti amministrativi)
  3. il potere giudiziario (es. sentenze).

La produzione del diritto è poi costantemente commentata dalla c.d. dottrina. Tutto questo crea un gran caos e soprattutto un’enorme difficoltà per chi deve studiare questa materia.

Fare uno schema di diritto è quindi indispensabile per rendere, se non dominabile, quanto meno esplorabile la materia. Di questo ne parlo chiaramente nel mio manuale Studiare Diritto è impossibile se non sai come farlo.

Il modo in cui sono scritti i testi di diritto è poi molto articolato e criptico, anche questo di certo non aiuta, per questo motivo è fondamentale semplificare il contenuto di questi manuali se vuoi capirci qualcosa.

schemi di diritto

Il metodo SDF per realizzare schemi di diritto al meglio

Il metodo che ho messo a punto per realizzare al meglio schemi di diritto non è un metodo per riassumere; o meglio, non nasce con questo scopo, ma ciò nonostante è in gra­do di assicurare una sintesi perfetta di qualsiasi manuale.

Il metodo, infatti, è in primo luogo uno strumento per capire come è fatto un libro di diritto, per imparare a padroneggiarne i contenuti, a dar loro un livello gerarchi­co e, soprattutto, ad esporli in modo organico e sensato, senza cadere nelle trappole più comuni. Senza un’analisi di questo tipo del testo la tua selezione dei contenuti sarà abbandonata a fattori del tutto aleatori quali:

  • la dimensione dei caratteri usati dall’autore;
  • quello che il professore ha spiegato a lezione;
  • quello che il “secchione” ti ha detto che è davvero importante;
  • quello che il tuo migliore amico o un tuo collega ha ritenuto opportuno dirti quando ripetevate assieme;
  • quello che le “attendibili” voci di corridoio ti hanno detto che all’esame/al concorso viene sem­pre chiesto;
  • quello che al corso di preparazione per il tal esame/concorso è stato trattao.

Dietro a criteri di selezione di questo tipo si annida un grosso rischio: quello di fallire al tuo esame o al tuo concorso.

Quando invece capisci chiaramente come deve essere strutturata la tua esposizione, quali sono i contenuti fondamentali che non puoi assolutamente lasciare indietro e quali sono i contenuti che ti permetteranno di non fare scena muta o lasciare la prova in bianco… nessuno potrà mai negarti la sufficienza (in molti casi ben di più) o l’idoneità ad una prova di diritto.

Schemi di diritto: servono davvero?

Fare uno schema è impegnativo perché impone di riscrivere tanta parte del testo, anche qualora si scelga una versione “minimal” di schema. A questo pro­posito devi sapere che ci sono molte strategie per ridurre enormemente il numero di parole che scrivi, pur raggiungendo comunque il risultato di avere un’ottima pre­parazione. Anche questo aspetto lo approfondisco nel dettaglio nel video corso SDF che puoi scaricare qui.

La risposta alla domanda: “schemi di diritto: servono davvero?” è “assolutamente sì!”. Benché alcuni (in verità molto pochi) studenti preferiscano studiare direttamente dal libro, per la mia esperienza, la stragrande maggioranza degli studenti di diritto sente la necessità di schematizzare il proprio testo.

Alcuni fanno dei riassunti… questa opzione come spiegherò più avanti la trovo sconsigliabile. Ad ogni modo è avvertita in modo generale l’esigenza di ridurre, destrutturare, manipolare, rendere digeribile il testo giuridico.

Se vuoi sapere come farlo al meglio ti consiglio di iniziare scoprendo di più sul Metodo Studiare Diritto Facile che proprio di questo si occupa.

Meglio fare schemi di diritto o riassunti?

Ecco un’altra questione molto dibattuta e che in parte abbiamo già affrontato sopra.

Analizzando le esigenze di chi studia diritto ho notato che molti studenti cercano spasmodicamente dei riassunti di diritto. Il motivo di chi cerca in internet dei rias­sunti di diritto è chiaro… la vista di manuali che superano le 100 pagine spesso ha pessimi effetti collaterali.

Se poi questi manuali sono scritti con lessico complesso anziché con la c.d. plain language, appare subito chiaro perché avere un riassunto del proprio manuale di diritto possa diventare di vitale importanza. Ecco così che proliferano le ricerche di riassunti di diritto amministrativo pdf, riassunti di diritto privato, riassunti di diritto penale, riassunti di qualsiasi cosa!

Bisogna però chiarire questo. Un riassunto altro non è che una rielaborazione sin­tetica di un testo che comporta:

1. L’individuazione delle parti più importanti del testo;

2. l’eliminazione di contenuti ritenuti secondari;

3. la generalizzazione di concetti prolissi (elenchi, descrizioni, fasi temporali) in formule di sintesi (es. “Dopo vari interventi normativi”; “tra i vari casi ricordia­mo…”).

Solitamente il prodotto di questo lavoro di sintesi è un libro con meno pagine rispetto a quello di partenza, ma pur sempre di libro si tratta.

Posso anche dirti, dopo tanti anni di esperienza, che un riassunto che possa essere considerato tale nella migliore delle ipotesi riduce della metà le pagine da studiare. Continua però a trattarsi di righe e righe, di parole nere su pagina bianca che scontano un grosso limite: in nessun modo facilitano e velocizzano il tuo apprendimento ma soprattutto non ti aiutano ad esporre i contenuti in maniera efficace.

Il grosso problema del riassunto è che:

  1. si limita a sintetizzare il testo ma non riorganizza i concetti in base alla loro gerarchia, in questo modo non impari ad esporre in maniera efficace;
  2. studiare dal riassunto può essere anche più difficile che studiare dal libro completo in quanto per essere tale deve omettere dei pezzi che magari non memorizzeresti ma che ti ser­virebbero in ogni caso per capire il contenuto;
  3. la memoria umana non è fatta per assimilare concetti astratti scritti su un foglio di carta…la memoria umana apprende per immagini concrete, suoni ascoltati, sensazioni tattili che possono essere richiamati vividamente e che con i riassunti tradizionali hanno poco a che fare;
  4. riassumere, come ti spiegavo poco fa, significa fare due cose: individuare i concetti salienti ed eliminare quelli superflui… Il punto è il seguente: come fai a essere sicuro che chi ha riassunto ha passato i contenuti a setaccio nel modo migliore, se non conosci il suo metodo operativo? Semplice NON PUOI ESSERLO!

Capiti i grossi limiti di un riassunto l’unica cosa da fare è imparare a distinguere, con il metodo Studiare Diritto Facile, quali sono i contenuti davvero importanti del tuo manuale e schematizzarli secondo una gerarchia chiara, in modo che restino indietro solo i concetti di dettaglio meno importanti.

Se il tuo è un problema di tempo e non hai modo di “riassumere” da te i tuoi manuali, scegli con cura i compendi di cui decidi di avvalerti. Scegliere il compendio giusto è infatti importante quanto studiarlo bene. Se non vuoi commettere errori in fase di scelta leggi i miei suggerimenti qui.

Leggere tutto il libro e poi fare gli schemi: ha senso?

Proviamo ora a scendere un po’ più nella pratica. Una delle domande che mi vengono poste più spesso dagli studenti è la seguente: è meglio leggere prima tutto il libro e poi schematizzare, oppure fare un po’ di pagine per volta?

Questa è la domanda che mi ha posto uno studente dopo aver visto il video sul metodo e letto l’ebook “studiare diritto è impossibile se non sai come farlo“. La domanda è più che lecita e per rispondere ho deciso di preparare un breve video per rispondere a tutti coloro che se la sono posta. Lo puoi vedere cliccando qui.

Altra cosa fondamentale da non scordare è come affrontare il libro da schematizzare a livello di tempistiche. Quante pagine al giorno devi schematizzare per raggiungere il tuo risultato?

Ho trattato questo argomento nell’articolo “Come organizzare lo studio per non essere mai in ritardo” e in un video che ti invito a vedere cliccando qui.

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